L’esame delle urine nel cane e nel gatto
L’esecuzione di routine dell’analisi dell’urina è un mezzo diagnostico estremamente utile e poco costoso che, talvolta, in medicina veterinaria viene sottovalutato.
Per prelevare le urine si può utilizzare un piccolo contenitore sterile nell’atto della minzione evitando che le urine si possano contaminare con agenti microbici esterni. Più accurato il prelievo delle urine effettuato dal medico veterinario per cistocentesi.
Dopo il prelievo o si portano subito al laboratorio o si conservano in frigorifero consegnandole entro un tempo massimo di 24 ore.
PARAMETRI
Trasparenza
L’urina normale è trasparente.
La torbidezza può indicare a presenza di cristalli, cellule di sfaldamento, sangue, leucociti, batteri o essere dovuta ad un artefatto della conservazione.
Peso Specifico o Densità
Il valore normale nel gatto e’ superiore al cane e all’uomo ed e’ tra 1020 e 1050.
Attraverso il peso specifico si misura la capacità dei reni di concentrare e di diluire l’urina.
Esiste una relazione tra il Peso Specifico e la concentrazione totale dei soluti all’interno dell’urina.
Gli animali che producono un elevato volume di urina avranno un peso specifico basso e viceversa.
Un’ eccezione è rappresentata dall’insufficienza renale acuta oligurica (peso specifico basso e limitato volume di urina).
Il Peso Specifico è in rapporto a: assunzione fluidi, filtrazione glomerulare, funzione di tubuli renali, azione della vasopressina ed entità di perdite idriche extrarenali, somministrazione di diuretici, glucocorticoidi e fluidoterapia.
I valori di riferimento vanno sempre correlati alla situazione clinica del soggetto.
Un basso Peso Specifico indica la presenza di insufficienza renale cronica, di ipercorticosurrenalismo, a seguito di somministrazione di cortisonici. Può inoltre essere correlato a iperidratazione, diabete insipido, iperadrenocorticismo, ipercalcemia (porta a diabete insipido secondario nefrogenico, perdite del gradiente di concentrazione renale e mineralizzazione metastatica del rene e quindi PU/PD), ipocaliemia, epatopatie ( riscontriamo Poliuria-Polidipsia per: alterazione del senso della sete dovuto a encefalopatia epatica, iperaldosteronismo secondario e ritenzione di Sodio conseguente alla ritardata degradazione dell’aldosterone, alterata funzionalità degli osmocettori della vena porta, perdita del gradiente di concentrazione della midollare del rene associata a ridotta quantità di urea nel sangue, ritardata degradazione del cortisolo o ipocaliemia persistente.
Al contrario un peso specifico aumentato si verifica in particolare in presenza di processi febbrili, vomito, diarrea con conseguente disidratazione, diabete mellito.
PH
Il ph indica l’equilibrio acido-basico dell’organismo.
Nei carnivori come i gatti il pH deve essere acido rispetto a quello dell’uomo.
Può esservi Acidosi in caso di digiuno prolungato, diabete mellito, diarrea prolungata, diminuzione del potassio ematico, insufficienza respiratoria.
Alcalosi in caso di vomito ripetuto, cistiti, infezioni urinarie, iperventilazione polmonare. L’alcalosi è presente anche con una lunga conservazione dell’urina.
Il pH dell’urina varia con la dieta e l’equilibrio acido-basico. Nei cani e gatti normalmente varia da 5.5 a 7.5.
Nei soggetti alimentati con alimenti carnei è di solito acida ( a causa dell’escrezione di cataboliti acidi derivanti dal metabolismo delle proteine) al contrario i soggetti alimentati con diete a base di cereali/vegetali possono presentare un’urina normalmente alcalina come nell’urina post-prandiale (fenomeno dovuto alla marea acida cioè all’escrezione degli acidi con il succo gastrico).
Animali colpiti da infezioni del tratto urinario possono presentare urina alcalina per la presenza di batteri ureasi-produttori (proteus, Staphilococcus aureus…).
Glucosio
In realtà il glucosio deve essere assente nell’urina.
In caso di assunzione di vitamina C i risultati possono essere falsamente negativi.
I valori indicano presenza di glucosio se superano nel cane i 180 mg/dl e nel gatto i 300 mg/dl
Si osservano valori superiori in caso di diabete mellito, ipertiroidismo, necrosi del pancreas (glicosuria ed iperglicemia), alcuni tipi di intossicazioni da cloralio idrato, o acido fenico, o canfora, o acido salicilico, o trementina, o morfina, o acido ascorbico (vitamina C) o antibiotici (es.: streptomicina, aureomicina, penicillina, ossitetraciclina, cloramfenicolo, ecc.)
Si può avere inoltre glicosuria in caso di chetosi e lesioni del sistema nervoso sia traumatiche che infettive o causate da avvelenamenti da florizina.
Una glicosuria è presente anche per diabete renale, in alcune nefropatie.
Importante considerare che nel gatto può essere presente anche in caso di forte stress.
L’iperglicemia porta alla glicosuria quando supera la capacità di riassorbimento della quota di glucosio filtrata, la soglia renale è di 180 mg/dl per il cane e 300mg/dl per il gatto.
In alcuni gatti con malattie croniche si può avere glicosuria non associata ad iperglicemia probabilmente per una alterazione della funzione dei tubuli renali prossimali.
Urobilinogeno
Un aumento può indicare epatopatie, anemie emolitiche e gravi traumi.
Bilirubina
Se presente può indicare epatiti, intossicazioni, cirrosi epatica, neoplasie, leptospirosi, ostruzione da calcoli. Falsi negativi si verificano spesso per l’ossidazione della bilirubina dopo una lunga conservazione delle urine e per la presenza nell’urina di acido ascorbico. Il rene del cane è in grado di degradare l’emoglobina in bilirubina e quindi non è infrequente il riscontro di piccole quantità di bilirubina nelle urine.
Sangue
La presenza di sangue (emazie) nelle urine può essere indicativa di varie problematiche: calcoli e cristalli, cistiti infiammatorie. pielonefriti, glomerulonefriti, tubercolosi renale, tumori ai reni e al tratto urogenitale.
È importante ricordare come solo in una percentuale bassa all’origine dell’alterazione di questo parametro sta una patologia grave.
Inoltre il sangue occulto nelle urine è una presenza non visibile ad occhio nudo, ma evidente solo nelle prove di laboratorio.
Proteine
Normalmente le proteine sono presenti nelle urine in piccole quantità. (tracce)
Può essere conseguenza di uno sforzo fisico prolungato, di dieta iperproteica e febbre: in questi casi l’albumina è assente nell’urina notturna, per cui va analizzata questa (sempre a digiuno), per evitare falsi positivi.
La proteinuria indica la presenza nell’urina sia di albumine che di globuline. Si possono avere falsi positivi nelle urine molto alcaline o in presenza di composti di ammonio quaternario usati come disinfettanti. I risultati falsi negativi invece possono essere dovuti a urine troppo diluite o acide.
La presenza di albumina può indicare patologie delle vie uro-genitali, nefrosi, nefriti, insufficienza cardiaca.
Corpi chetonici
Servono a riconoscere uno stato di scompenso metabolico come quello che si manifesta nella chetoacidosi diabetica, aggravamento del diabete felino. Possono inoltre indicare digiuno prolungato o diete povere di zuccheri e ricche di proteine (diete dimagranti), danno epatico, iperemesi gravidica. Falsi negativi in caso di assunzione di farmaci
SEDIMENTO URINARIO
Eritrociti: la cui presenza è legata al peso specifico o a un PH alcalino.
Leucociti: granulociti neutrofili indicano un processo infiammatorio.
Cilindri: si dissolvono nell’urina neutra o alcalina. La loro presenza indica una patologia renale acuta, se i cilindri sono numerosi, cronica se i cilindri sono pochi per diluizione dell’urina. Sono leucocitari in caso di infiammazione; epiteliali, lipidici e granulosi in caso di degenerazione o necrosi tubulare.
Cristalli: spesso sono composti da normali costituenti dell’urina o dalla somministrazione di alcuni farmaci. In caso di urine basiche con PH superiore a 6,5 possiamo trovare cristalli di struvite, di fosfato di calcio o carbonato di calcio. In urine acide con Ph inferiore a 6,5 possiamo trovare cristalli di ossalato di calcio o urati amorfi. I cristalli di cistina indicano disfunzioni metaboliche.
Cellule epiteliali: la loro presenza varia da una normale esfoliazione, al tipo di prelievo (cateterismo), a infiammazioni del tratto uro-genitale, a forme neoplastiche.
Rapporto PU/CU: ovvero tra proteinuria e creatinuria. Serve a valutare la presenza di un danno renale in caso di infezioni alle vie urinarie o di un’alterata funzionalità renale riscontrate con esame del sangue. Un valore inferiore a 0,5 è eccellente, ma viene tollerato fino a 1.
Alle suddette utili informazioni desunte dall’esame delle urine, si può approfondire l’esame stesso con misurazioni più accurate di chimica urinaria completa che, su consiglio del medico veterinario internista, possono non solo integrarsi con la clinica e le indagini ematologiche e di imaging ma, talvolta, fornire informazioni su squilibri metabolici non valutabili precocemente con altre metodiche.